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Biodinamica Statistica (Seconda Parte)

Seguito di Biodinamica Statistica.

Distribuzioni di Gauss

La distribuzione di Gauss è fantastica. E infatti Gauss è stato uno dei geni assoluti nella storia della scienza, uno del livello di Galileo, Newton o Einstein, per dire. Nella sua forma normalizzata l’area che sottende vale esattamente uno ed è descritta completamente da solo due parametri: un valore medio (cioè il valore dell’ascissa nel punto più alto della curva) e una “varianza” che descrive la larghezza della curva ovvero quanto è più o meno “allargata” rispetto al valore medio, e come si capisce è ampiamente usata quando si affronta un problema in modo probabilistico. Continue reading

Il Mio Vino (chiamami #Mario)

Mi sono veramente rotto di post/topic come questo dove c’è sempre quello che crede di esser il migliore, il più puro, il più bello, il più sano, il più naturale, il più biologico, il più biodinamico, il più figo, e dove le varie tifoserie spesso si insultano ma sempre parlano, parlano, parlano, parlano, parlano sovente sorrette dalla sola supponenza, senza una logica, senza cognizione di causa,  sospinte solo da un pregiudizio senza fine.

Amico produttore, il mio #Mario interiore ti domanda solo tre cose. Tutto il resto sono affari tuoi. Non voglio sapere niente tranne queste tre cose che sono le sole che giustificano il sofferto esborso della mia sudata moneta.

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Oidiodinamica

Porthos

Dal numero 35 di Porthos, pagina 109.

Angiolino Maule (produttore biodinamico):  “…da questi incontri è emersa l’idea di utilizzare un prodotto per curare l’Oidio, una malattia che ha penalizzato fortemente i miei migliori vigneti. Generalmente trattavo con solo zolfo, ma senza efficacia.  Ero rassegnato a convivere con l’oidio, finché mi fu proposto l’uso dei lattofermentati …….  Nel 2009, un’annata molto difficile a Gambellara per le grandi piogge abbiamo sorprendentemente risolto il problema dell’Oidio.”  (ndr: le piogge sono antagoniste e non favorevoli all’Oidio).

Si potrà affermare senza passare per avvelenatore che le uve attaccate dalle malattie, anche se attentamente selezionate, non sono proprio il massimo, e che il modello del’uva sana e perfetta che tanta letteratura naturalistica porta avanti è un ideale lontano, forse irraggiungibile, al massimo avvicinabile ad annate alterne?

Luk