Ma…la malolattica?

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Ho effettuato un piccolo sondaggio sulla fermentazione malolattica usando la piattaforma creata da Filippo Ronco VINIX.
Mi è sembrato un buon sistema per mettere alla prova le capacità di interazione di quello strumento, ed ho pertanto selezionato tutte le aziende vitivinicole piemontesi registrate (circa 99), le ho inserite nei miei contatti, e ho inviato loro il seguente messaggio:
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Gentile azienda,
Sto svolgendo un sondaggio mediante la piattaforma Vinix. I risultati di questo sondaggio saranno pubblicati in modo anonimo e aggregato (non sarà citata alcuna azienda) sul blog
www.thewineblog.net/vino

Si tratta di rispondere a tre semplici domande sulla fermentazione malolattica (fml)

1-Eseguite il controllo dell fml nell’elaborazione dei vs. vini rossi?
2-Se si, usate batteri lattici selezionati in funzione delle caratteristiche del vs. mosto?
3-Se si, programmate la fml prima o dopo l’inverno?

Cordialmente
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GarganEataly. AAA cercasi

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Ne hanno gia parlato con dovizia di commenti Antonio Tombolini e Filippo Ronco. Mi riferisco all’apertura a Torino di quello che viene definito il “supermercato dei prodotti enogastronomici di qualità”, cioè Eataly, con l’alto patrocinio di Slow Food.

La novità, anzi una vera chicca per i consumatori genovesi, è che, come si può leggere a pagina 29 del Secolo XIX (ovvero il quotidiano genovese maggiormente letto) di Sabato 3 Febbraio, l’anello si è chiuso con il coinvolgimento nell’operazione anche della Velier di Luca e Paolo Gargano, selezionatori dei vini della tripla A, ovvero Artigiani, Artisti , Agricoltori.

Dice infatti Gargano sul giornale:
“Ho parlato con Oscar Farinetti (fondatore di Eataly) e ci siamo subito trovati in sintonia. Già oggi le nostre etichette AAA sono nel listino Eataly”. E prosegue:
“Anche Genova avrà il suo grande magazzino del gusto, e sarà alla Stazione Marittima”.

Nell’articolo vengono poi mostrati un Medall Blanc 2004 (Spagna) prodotto in 550 bottiglie, e un Tamazi Natroshvili 2005 (Georgia), vino fermentato in anfore e prodotto in circa 1000 bottiglie (per una rinfrescata in materia, prego leggere QUI).
Sinceramente penso che il giornalista abbia enfatizzato un po’ troppo; oppure Gargano la ha sparata grossa. I vini AAA hanno davvero un volume di vendita tale da necessitare di un “grande magazzino”?

Luk

Il vino dei Blogger – capitolo 4: Foja Tonda Albino Armani 2004

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Foja Tonda Albino Armani 2004
Data degustazione:28/01/07
Ora di stappatura: 10:30
Ora degustazione 13:00

Innanzitutto vorrei esprimere un sincero e sentito ringraziamento alla coraggiosa Elisabetta, per aver scelto un tema e un vino così interessante, e all’azienda agricola di Albino Armani, per aver avuto il coraggio e la gentilezza di spedire le bottiglie di Foja Tonda in giro per l’Italia ad un piccolo manipolo di eno-assatanati, spesso criticoni, ma sempre sensibili alla vera passione che anima tanti produttori del nostro paese.

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Reclame

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La recente nuova campagna pubblicitaria dell’Asti spumante ha accompagnato le nostre festività natalizie. Sono convinto che le vendite di questo prodotto che già marciava con il vento in poppa ne abbiano tratto ulteriore beneficio. D’altronde sono stati investiti per tale operazione, della durata di 4 anni, ben 40 milioni di euro, ed il video clip che abbiamo visto passare innumerevoli volte in tv era molto bello, come già fatto osservare da più autorevoli commentatori tra cui Quintomiglio.

Una volta si chiamava reclame una iniziativa che aveva come scopo semplicemente aumentare le vendite di un determinato prodotto. Poi è stato scoperto Watzlawick e l’obiettivo è diventato comunicare quel prodotto attraverso il Marketing.

Adesso leggo testualmente che l’obiettivo della campagna dell’Asti è “il cambiamento della percezione attuale che il consumatore italiano ha del vino piemontese ottenuto dal moscato bianco. Una percezione che, secondo quanto risulta dalle ricerche di mercato, associa l’Asti DOCG quasi esclusivamente alle festività e lo interpreta come un prodotto economico, legato alla grande distribuzione e, nonostante il disciplinare di produzione controllata e garantita, non riconducibile alla zona di origine. Un prodotto che, dopo decenni di sedimentazione di queste valutazioni, viene considerato vecchio, incapace di adattarsi ai cambiamenti degli usi e dei costumi degli italiani. La nuova comunicazione vuole partire dalle radici di questo vino, con la finalità di ricollegare l’Asti DOCG al suo territorio e di riposizionarlo come prodotto di qualità.”

Probabilmente nei prossimi tre anni esordiranno eccellenti millesimati di Cinzano, grand cru di Riccadonna, o anche discreti Bosca satén. Per il momento quella appena vista mi è sembrata solo una ottima reclame.

Luk

Per saperne di più

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leggo QUI che il Consiglio direttivo dell’Onav (assaggiatori di vino) di Imperia, ha organizzato una serie di incontri che si terranno presso il Frantoio Giromela in via Nazionale a Pontedassio alle ore 21.

Martedì 13 marzo l’argomento sarà il seguente:
“Il mondo del vino si trasforma” – Tecnologie innovative in vinificazione. Degustazione guidata di vini elaborati con macerazione prefermentativa a freddo e utilizzo dei “chips”. Enologo Mario Redoglia.

Per chi fosse interessato ad approfondire la tematica, è possibile prenotare al numero: 339/5288094 o all’e-mail imperia@onav.it.

Sembra che la corsa al truciolo porceda inesorabile, e quindi nuovi strumenti di formazione si rendano indispensabili.

Luk

Geni in azione!

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Forse non tutti hanno familiarità con Espacenet. Si tratta di un potente motore di ricerca brevettuale europeo. In pratica nella modalità di ricerca veloce è sufficiente digitare una parola chiave, indicare se si tratta del nome di una persona, di un’azienda oppure semplicemente un termine qualsiasi, e tutti i brevetti contenuti nei principali data base salteranno fuori magicamente all’improvviso. Siccome non sono un tipo originale e questo blog parla di vino, ho provato a digitare wine, e a lanciare la ricerca “worldwide” ed ho visto comparire 13842 brevetti ordinati per data di registrazione nel database.

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Il vino dei Blogger – capitolo 3: Prosecco di Valdobbiadene Ruggeri Vecchie Viti 2005

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Ero molto incuriosito dai commenti incoraggianti su questo prosecco e quando ho visto la bottiglia sullo scaffale della drogheria Farnese di Vado Ligure al prezzo di 11 euro, mi sono subito detto: “Ecco la bottiglia per il Vino dei Blogger # 3”.
L’intento del produttore sembra quello di creare un prodotto d’eccellenza, un concentrato di prosecchità, tale da elevare l’immagine del frizzantino da aperitivo al bar, allo status di nobile bollicina da tutto pasto.
Dico subito che nei limiti della mia opinione ed esperienza personale basata su una sola bottiglia, tale obbiettivo non è stato raggiunto.
Un eccesso di fiducia mi ha indotto ad abbinare il malcapitato ad un piatto di testaroli al sugo di funghi (secchi, ma raccolti e seccati da me!). Trascuriamo finezze quali colore e perlage, probabilmente nella norma, ma che l’ambiente conviviale e pre festaiolo mi ha impedito di cogliere. Il naso mi è sembrato però abbastanza scialbo, privo di quelle impertinenze aromatiche che fanno amare o odiare un prosecco, basate su profumi di pera e fiori bianchi, seppur con qualche nota di complessità minerale, e di crosta di pane, ma senza lo slancio e l’ampiezza di un buon metodo classico.
In bocca poi il vino è stato sovrastato dai funghi, mostrando un finale persistente ma fastidiosamente amarognolo.

Concludo dunque facendo a tutti un grandissimo augurio di sereno natale, da festeggiare brindando magari con un’altra bottiglia!

Luk

And the winner is….YOU

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Sono un po’ commosso. Mentre dalle nostre parti si discute di sciampiste , altrove ci (ma anche mi e vi) hanno nominato uomo dell’anno.

Il riconoscimento va a tutti i web-surfer che compaiono on line con i cosiddetti user-generated content (contenuti prodotti dall’utente): i blog, ad esempio, i siti di video come YouTube, o il “social network” MySpace.

” Per aver preso le redini dei media globali, per aver fondato e aver dato forma alla nuova democrazia digitale, per aver lavorato gratis e aver battuto i professionisti al loro stesso gioco, la Persona dell’Anno 2006 di Time siete voi”

Complimenti a tutti voi quindi e, di tutto cuore, tantissimi auguri

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Luk

Titanic

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Fino a che punto pensiamo che la tecnologia possa introdursi in cantina per migliorare o modificare il processo di trasformazione del mosto in vino? E’ ammissibile la chimica? Mi sembra opinione diffusa di no, se si eccettua l’inevitabile e sperabilmente oculato impiego di anidride solforosa. Perché riteniamo più accettabile la fisica, attraverso il controllo della temperatura di fermentazione, che determina entro pochi gradi di differenza profili aromatici completamente diversi dei vini prodotti, soprattutto se in abbinamento con i lieviti giusti? Osmosi inversa e concentratori sono per noi farina del diavolo o un segno di progresso?

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Gippsland wine find

by Martin Field

Down the road apiece, just over an hour’s drive southeast of Melbourne, lurks West Gippsland, a relatively unsung region producing fine Victorian wine. On a day trip there in late October, I learned that the area is not only the source of fine cheese and asparagus (85% of the Australian crop), but that it also hosts some 20 and more up-and-coming wineries.

However, according to the geographically challenged boffins who created the Australia Geographic Indications appellation, some of the wineries at the Melbourne end of West Gippsland are in the Port Phillip zone. What would they know?

Gippsland, I was already aware, produces some great pinot noir and chardonnay but on tasting a cross-section of current reds and whites I was surprised to find examples of sauvignon blanc that could eventually challenge the classics of New Zealand and the sauvignon blancs of other, better-known Australian regions.

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