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Rosso and Brunello di Montalcino: pure sangiovese or with cab?

Montalcino

Montalcino

The typically Italian controversy currently raging over Brunello and Rosso di Montalcino is a battle between extremists. On one hand, conservatives want to keep the dogmatic principle of the single grape variety, which I hope to show is inconsistent with Tuscan tradition and penalizes those who want to make good wine in these areas. At the other end shameless opportunists are ready to perform a viticultural sacrifice by drowning Sangiovese with Bordeaux grape varieties that will leave no organoleptic trace of the Tuscan variety par excellence, to the point that it could safely be removed from the mixture altogether.

In addition, everyone feigns that the problem is limited to Rosso di Montalcino, which was created as a catch-all repository for wines unworthy of the Brunello label, while everyone knows that the real issue is Brunello, and a vote on cheapening Rosso is a test before moving on to attack the prestigious cousin Brunello… Meanwhile, a recent scandal revealed that producers in Brunello were adding cabernet, syrah and merlot, and at least one prestigious producer got caught.

I think it is self-evident that Bordeaux grape varieties will irreversibly pollute traditional Tuscan wine: it makes no sense to add them to Sangiovese, and I would be tempted to call such wines “Bordello di Montalcino” or “Cabernello”.

But to insist on 100% varietal is no less absurd, and is certainly not coherent with Tuscan tradition, rather it is an accident in the recent history of Brunello.

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E’ nato Symposio

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Il primo vino open source, cioè il nuovo vino della tenuta Feudo Principi di Butera del gruppo Zonin, ha finalmente visto la luce.  I 13 sedicenti esperti che attraverso l’iniziativa My Feudo si sono confrontati e messi in gioco per selezionare il miglior blend a base di Cabernet, Merlot, e Petit Verdot, si sono trovati in occasione di Vinitaly 2010 nello stand Zonin per assaggiare tutti i tagli proposti, compreso quello ufficiale messo in commercio da quest’anno con il nome di Symposio. Anche questo nome è stato selezionato attraverso la partecipazione dei lettori del blog di My Feudo.

E’ stato un momento conviviale molto bello, addirittura emozionante nel momento in cui si è capito come le persone dell’azienda coinvolte (e parliamo di professionisti di grandissimo spessore come il direttore tecnico ed enologo Franco Giacosa, o il direttore di tenuta Antonio Cufari) hanno accettato il confronto e tenuto nella massima considerazione le opinioni e le idee di tutti. L’assaggio dei vini ha confermato l’ottima qualità delle basi, che mescolate nei modi più diversi hanno comunque fornito vini mediamente equilibrati e piacevoli. Continue reading

La dura vita del tagliatore di blend

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Eccomi qui con le tre bottiglie di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot by My Feudo per realizzare il taglio da portare in degustazione al prossimo Vinitaly. Non è banale. Si potrebbe partire a carrarmato e quindi realizzare e assaggiare tutte le miscele possibili, ma non è una cosa intelligente. Continue reading