La partecipazione al consueto appuntamento con VinidAmare, rassegna dei vini e dei produttori liguri organizzata da AIS Liguria, mi ha lasciato molto perplesso.
Ci sono stati due grossi problemi a cui mi auguro si possa in qualche modo porre rimedio nelle prossime edizioni.
- Diversamente dagli scorsi anni, quando i banchi di degustazione erano disposti sul lungomare di Camogli, questa volta si è scelta una sala all’interno dell’Hotel Cenobio dei Dogi. Il problema in passato era il tempo che poteva essete bello, e quindi caldissimo con danno per la temperatura dei vini ed il benessere dei degustatori, oppure brutto con problemi ancora peggiori. La toppa però si è rivelata assai peggiore del buco. La sala predisposta per le degustazioni era in realtà quasi un lungo corridoio con due file di banchi di assaggio sui due lati maggiori e poco spazio in mezzo. Il risultato è stato che in poco tempo si è creata una calca atroce, in un ambiente caldo e poco arieggiato, dove per via del rumore era quasi impossibile sentire il produttore/interlocutore se non urlando.
- Occorre chiedersi a cosa/chi serve questo tipo di evento. Se l’idea è quella di presentare tutta la produzione d’annata, allora è profondamente sbagliata. E’ inutile disquisire sui vini che sono risultati nella quasi totalità dei casi ingiudicabili. Campioni di botte e vini maltrattati in vario modo per potere essere presentabili troppo presto hanno generato una enciclopedia di squilibri: solforose aggressive al naso, furibonde riduzioni, vini con profumi e sentori a dir poco curiosi, bocche spesso amare, acidità fuori controllo in eccesso o in difetto sono state più la norma che l’eccezione.
Bisogna smetterla con la cattiva abitudine di avere il “bianco†pronto per i primi turisti balneari. I nostri produttori hanno fatto passi da gigante per avere un’uva eccellente e una cantina efficiente, ma allora perché avvilire così tanto lavoro e mortificare un prodotto potenzialmente eccellente?
Tutto ciò mi duole assai, e mi duole ancor di più vedere che tale mancanza di rispetto nei confronti del vino si sia perpetrata con l’avvallo dell’AIS che più di chiunque altro dovrebbe averne cura.
Luk
Bravo Luca, concordo in pieno.