De rerum vermentini

Ho trovato un bellissimo link, che consiglio a tutti gli appassionati di registrare tra i preferiti.


Si chiama
http://www.pomonaitaliana.it
ed è l’opera principale pubblicata on line di un genio vissuto due secoli fa: il conte Giorgio Gallesio. Per l’interessante biografia di questo figlio del secolo dei lumi si veda qui:
http://www.francobampi.it/liguria/vienna/protagonisti/gallesio.htm.
Moltissime cose interessanti si scoprono andando alla sezione dedicata alle uve, e leggendo il capitolo sul Vermentino. Non è il caso qui di farne un sunto, ma alcuni brani possono essere riportati.

“Il VERMENTINO è il vitigno prediletto del Genovesato, e quello che gode la riputazione la più estesa fra le varietà che si coltivano da Ventimiglia a Sarzana. La sua fecondità, la precocità e la dolcezza della sua uva, e le qualità del vino che produce formano un insieme di pregi difficili a trovarsi riuniti in un altro vitigno.
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Ha il fusto grosso e vigoroso, i tralci sfumati di un poco di rosso, le foglie grandi, col pezziolo rossiccio, per lo più trilobate, col lembo dentellato, colla pagina superiore liscia e di un verde vivo, e coll’inferiore vellutata e bianchiccia. I grappoli sono grossi, lunghi, appuntati, ora alati e piramidali, ora quasi cilindrici ad acini grossi, rotondi, nè serrati nè spargoli, di buccia sottile, biancognola, macchiata di un ruggineo giallo, più o meno carico in proporzione della maturità o dell’esposizione ai raggi del Sole. La polpa è dolce, gentile, e consistente senz’essere carnosa.
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Tale è il Vermentino in istato di frutto fresco. Le sue qualità come uva da vino sono ancora più pregevoli. Il suo mosto è dolce e spumoso, e si mantiene in questo stato anche dopo la prima fermentazione nel tino, a meno che non sia molto prolungata. Tenuto nelle botti per alcuni mesi, il dolce sparisce, e prende un secco morbido, maturo e generoso, che lo somiglia ai vini del Reno. Posto in bottiglie si conserva in questo stato anche alcuni anni. Si intende che il vino di cui parlo è quello che proviene da viti coltivate in luoghi aprichi, tenute basse, e potate a pochi occhj.
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Ecco dunque anche in Italia dei vitigni capaci di fornire dei vini squisiti. In generale queste varietà privilegiate sogliono essere di poco prodotto. Il Vermentino è fecondissimo: quindi con esso si può conciliare la qualità colla quantità: ma in tutto vi vuole una misura: io ho stabilito in principio che la prima condizione per avere un buon vino è la qualità dell’uva: ho dimostrato, e dimostrerò meglio in seguito che le località, i climi, i modi di coltura, e i processi della vinificazione non intervengono che come secondarii; ma non intendo che sieno indifferenti: è l’insieme di tutte queste cose che forma il buon vino, e l’Italia può averle tutte. ”

IMHO commovente!

Luk

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About Luca Risso

Luca non è un esperto di vino nel senso comune del termine, anzi non è affatto un esperto ma piuttosto un entusiasta del vino, un curioso di tutto ciò che è collegato con la cultura del vino del paese (Italia) e della regione (Liguria) in cui vive. La sua formazione personale lo rende particolarmente interessato agli aspetti teorici e tecnici della viticoltura e della vinificazione, al punto di piantatura una propria vigna microscopica e di produrre alcune bottiglie del Merlot. La sua esperienza è documentata nella rubrica "Vino in garage" del portale enogastronomico www.tigulliovino.it .

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