Ottimi acquisti

Ultimamente per alcune aziende protagoniste assolute fino a poco tempo fa dell’enopanorama italiano tira una brutta aria. Colpevoli di non essere salite per tempo sul carro del naturalismo luddista e di produrre vini tecnicamente ineccepibili usando “anche” gli strumenti che agronomia ed enologia mettono a disposizione del mercato, dopo avere re-inventato e lanciato agli onori dell’enomondo intere regioni italiane fino a quel momento snobbate come province minori, sono oggi additate da alcuni settori ideologizzati quando va bene come aziende “moderniste”, quando va male e si perde il lume della ragione addirittura come produttrici di vini tossici.

Una di queste aziende è senza ombra di dubbio la siciliana Planeta, ed emblematicamente esemplare il suo Chardonnay. Questo vino indubbiamente palestrato ed esagerato sotto molti punti di vista, è stato però per lungo tempo una vera nave scuola per moltitudini di appassionati che piano piano si avvicinavano al mondo dei grandi bianchi affinati in legno piccolo, e che talvolta dopo essere approdati sulle spiagge della Côte de Beaune quasi quasi si vergognavano di certe vecchie frequentazioni. Siccome invece io sono un tipo riconoscente, non ho esitato ad approfittare di una offerta della vicina COOP(altra bestia nera di tanti enoevoluti) ed acquistare per 13 euro il Nero d’Avola in purezza Santa Cecilia, millesimo 2006. Stappato con un’oretta di anticipo, complice forse il freddo pungente di questi giorni siberiani, il vino ha faticato un po’ a venire fuori. Lo stato di conservazione ed evoluzione era eccellente; zero ossidazione e colore rubino brillante e profondo. Il naso oramai libero di invadenti ricordi legnosi si presentava chiaramente identificabile come quello di un vino meridionale, speziato, con note di frutta rossa matura, e qualche cosa che mi ricordava il fico o il dattero secco. Non ho trovato quelle spigolosità un po’ selvatiche che nella mia mente associo al nero d’Avola, ma tutto sommato pur senza grandi complessità l’aspetto olfattivo mi è sembrato complessivamente più che dignitoso e abbastanza mobile.

In bocca invece il vino si è rivelato abbastanza contraddittorio. Dopo un ingresso del tipo “qui spacco tutto”, con tannini e acidità subito evidenti, improvvisamente accusava uno strano vuoto, per poi riprendersi con una coda sufficientemente persistente. Un vino piacevole nel complesso, valido nell’ambito dell’offerta proposta, adatto a riscaldare con i suoi 14° le attuali fredde serate, magari accompagnando un saporito formaggio siciliano.

 

Luk

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About Luca Risso

Luca non è un esperto di vino nel senso comune del termine, anzi non è affatto un esperto ma piuttosto un entusiasta del vino, un curioso di tutto ciò che è collegato con la cultura del vino del paese (Italia) e della regione (Liguria) in cui vive. La sua formazione personale lo rende particolarmente interessato agli aspetti teorici e tecnici della viticoltura e della vinificazione, al punto di piantatura una propria vigna microscopica e di produrre alcune bottiglie del Merlot. La sua esperienza è documentata nella rubrica "Vino in garage" del portale enogastronomico www.tigulliovino.it .

4 thoughts on “Ottimi acquisti

  1. Rinaldo

    E’ una sicurezza. Degustato anche al Vinitaly, dove nonostante le degustazioni in serie, c’ha comunque lasciato un’ottima impressione. A 13 euro regalato.

  2. Luca Risso Post author

    Il dubbio è sempre quello della conservazione delle bottiglie, ma in questo caso è andata benissimo!

    Luk

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