Alla fiera della FIVI

La spesa al mercato dei vini

La Fiera Mercato dei Vini di Piacenza organizzata sabato e domenica 1/2 Dicembre dalla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è stata un successone. Certe cose di solito si dicono anche perché “comunque vada sarà un successo”, e invece in questo caso è clamorosamente vero. L’immagine in copertina spiega meglio di ogni discorso il succo della faccenda.

All’entrata proprio come un supermercato c’era una fila di carrelli per la spesa, guardati da tutti all’inizio con risolini o sdegno. Invece in poco tempo i carrellini si sono esauriti e tantissimi quando hanno cominciato a cercarli non li hanno trovati. Questo perché i vini erano tanti, buoni e venduti a prezzi magari non “sorgente” ma interessanti. Anzi nonostante fosse un mercato in verità alcuni produttori non avevano i propri vini in vendita, e questa è forse l’unica critica che francamente posso fare all’evento, ed il tutto appare ancor più sorprendente nell’ambito dei tempi grami di crisi profonda che in Italia stiamo vivendo.

Tanta gente, tanto vino venduto, tanti produttori uniti dalla FIVI, che tra le altre cose ha il grandissimo merito di unire i vignaioli veri, quelli che dicono quello che fanno e fanno quello che dicono, non sotto astratte ideologie ma sotto la bandiera del vino buono, unico termine reale di confronto e crescita. Poi accade per caso o per conseguenza che molti di loro siano anche biologici o perfino biodinamici, cosa che certo male non fa. Insomma anche nel mondo del vino bisognerebbe capire che è arrivato il momento di unire, non di dividere e di dividersi, a che la FIVI mi sembra proprio il posto giusto dove mi piacerebbe stare se fossi un vignaiolo.

Detto questo mi tocca dire cosa mi è piaciuto di più, e quasi mi spiace perché in un giorno è stato fisicamente impossibile per me passare i rassegna tutti i produttori e anzi la maggior parte mi è certamente sfuggita.

Ricordo un Derthona 2010 (Timorasso in purezza) di Walter Massa eccellente, meglio anche del cru Montecitorio, ma non è la prima volta che il timorasso mi conquista nelle sue interpretazioni più snelle rispetto a quelle più cariche.

Ho assaggiato un grandissimo (e giustamente carissimo) Amarone da Zymè, ma pure un eccellente Valpolicella Superiore 2008. Ancora più buono mi è sembrato il Valpolicella Superiore 2007 di Roccolo Grassi, più austero e meno venato di legno nuovo, che proponeva anche un Recioto davvero da innamoramento.

I Verdicchi di Villa Bucci, in particolare la riserva 2008 mi sono sembrati imbattibili nel rapporto qualità/prezzo, così come le bottiglie della Marca di San Michele, dove però ho preferito l’umile base “Capovolto”.

All’opposto della potenza dei verdicchi, del Soave Calvarino di Pieropan mi ha conquistato la finezza e l’eleganza quasi impareggiabili.

Le Barbere di Cascina Carpini sono buone come al solito, ma la Bruma d’Autunno 2004 ha raggiunto vette davvero alte.

Alcuni produttori Francesi prevalentemente dal Rodano hanno portato bottiglie molto interessanti e potenti, come gli Châteauneuf-du-Pape di Domaine de la Miliere, con un Village “base” (a 8 euro) di rara potenza e fruttosità.

 

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About Luca Risso

Luca non è un esperto di vino nel senso comune del termine, anzi non è affatto un esperto ma piuttosto un entusiasta del vino, un curioso di tutto ciò che è collegato con la cultura del vino del paese (Italia) e della regione (Liguria) in cui vive. La sua formazione personale lo rende particolarmente interessato agli aspetti teorici e tecnici della viticoltura e della vinificazione, al punto di piantatura una propria vigna microscopica e di produrre alcune bottiglie del Merlot. La sua esperienza è documentata nella rubrica "Vino in garage" del portale enogastronomico www.tigulliovino.it .

1 thought on “Alla fiera della FIVI

  1. Paolo Carlo

    Carlo Luca,
    Innanzitutto grazie per essere intervenuto e per questa testimonianza veritiera.
    Nulla si può aggiungere a quanto ti stesso hai osservato e riportato fedelmente.
    Per noi operatori è stata una piacevole conferma e ora più che mai crediamo che la formula sia quella giusta e crescerà nel tempo anche in risposta ad una crescente esigenza del pubblico che evidentemente ha trovato risposte convincenti.
    Fra di noi ancora militano quelli che non capiscono l’importanza di riconoscere al cliente lo sforzo di mobilitarsi per venire a portare il suo interesse, il suo contributo, il suo denaro attraverso l’applicazione di un prezzo conveniente, ma il tempo farà le sue selezioni naturali come sempre ha fatto.
    Personalmente quando ho iniziato a vedere carrelli strabordanti di casse di vino ti confesso che ho stentato a crederci, ma poi ho dato un rapido sguardo e ho notato che tutti i produttori erano impegnati a versare, impacchettare e vendere senza tregua, senza sosta.
    Pubblico di qualità, nessun comportamento alterato, vero interesse e così che sono andate vendute davvero quantità importanti di vino e così che si sono ampliate le conoscenze con nuovi amici estimatori.
    L’anno prossimo prenderò con me due aiutanti, questo per farti capire..
    Ultimo, ma non meno importante, sono davvero contento di annoverarti fra quei pochi che hanno potuto degustare anche la Bruma d’Autunno 2004 che è certamente la testimonianza di dove possiamo spingerci con le nostre Barbera oltre che una grande soddisfazione di vignaiolo.
    Ciao, Paolo

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