Our Feudo

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Sarà che sono un facilone capace di entusiasmarsi per poco, ma quando mi è stato proposto di partecipare all’iniziativa  My Feudo promossa nientepopodimeno che da Zonin, ho detto subito di si in quanto mi pareva una bella idea.

Rammento brevemente di cosa si tratta, anche se tutto è spiegato sul sito/blog di My Feudo.

La tenuta Feudo Principi di Butera fa parte del portafoglio di aziende agricole produttrici di vino controllate da Zonin.  La tenuta si trova tra Caltanisetta e Gela, in zona altamente vocata per il Nero d’Avola,  ma per comprensibili esigenze di mercato sono state impiantate anche alcune vigne a Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. In occasione  del lancio del nuovo prodotto ottenuto dal taglio dei vini ottenuti dagli omonimi vitigni, probabilmente già in bottiglia ed etichettato, è stata offerta a 12 esponenti della comunicazione del vino in rete (quindi giornalisti ma anche blogger e appassionati come il sottoscritto) di creare il proprio blend giocando con le basi in purezza spedite loro da Zonin.  Ovviamente l’impegno conseguente è la discussione in rete e in particolare sul blog di My Feudo delle proprie impressioni, idee, considerazioni mano a mano che l’iniziativa si dipana.  Alla fine della fiera i tagli proposti dai magnifici 12 saranno imbottigliati e assaggiati alla cieca insieme ad altri degustatori, tra cui l’enologo ufficiale di Butera Franco Giacosa e il boss, cioè Francesco zonin, al prossimo Vinitaly.

Non è una cosa fantascientifica, ma a me sembra simpatica. Non credo che i miei/nostri suggerimenti potranno ribaltare quello che i professionisti impegnati in cantina hanno già bene in mente, ma non si sa mai, chi non è stupido ascolta sempre.

Mi ha quindi un po’ stupito questa polemica un po’ capziosa e un po’ dietrologica che parla di  “… puzza di marketing guasto… sensazione di una sorta di scaricabarile in versione 2.0….  captatio benevolentiae di giornalisti e blogger studiata a tavolino.”

E’ chiaro che quando iniziative simili sono prese da aziende più piccole, con una forte personalizzazione dei titolari, come ha fatto in passato Poggioargentiera, il feeling umano è diverso rispetto a quando a muoversi è una azienda grossa e ramificata come Zonin, ma lo scopo è e resta sempre “anche” commerciale.  Ci sta il feeling, il piacere di discutere, la disposizione ad accogliere suggerimenti intelligenti (e non ho motivo di credere che dietro a My Feudo non ci sia anche questo)  ma,  soprattutto in periodi di crisi profonda come questo,  benvenga anche il marketing, se serve a vendere e a mantenere in piedi le aziende invece di chiuderle.

Quindi come vedete io ci sarò, per divertirmi possibilmente, o  per dire in ogni caso quello che penso.

Luk


2 thoughts on “Our Feudo

  1. Jacopo Cossater

    Ciao Luca, sono completamente d’accordo con quanto scrivi.

    My Feudo sembra iniziativa (o gioco, come preferisci) assai interessante. Capisco che quando è un’azienda delle dimensioni di Zonin a mettersi in campo sia facile vedere la cosa un po’ di traverso. Credo però che sia un punto di merito, per loro, instaurare un dialogo. Dei risultati se ne parlerà, ma dopo.

    E poi vista la grande stima che ho nei tuoi confronti.. l’idea di potermi sedere al tuo stesso tavolo, ho la fortuna di essere uno dei dodici, e farti assaggiare il mio ‘taglio’ è idea che mi stupisce e mi diverte.

    A presto.

  2. Luca Risso Post author

    @Jacopo
    Si, hai ragione, se My Feudo si rivelerà un bluff sarà impossibile “raccontare quella dell’uva”, ma ora come ora mi piace crederci.
    Quanto alla stima, di cui ti ringrazio e che ricambio, credo che crollerà alquanto quando avrai assaggiato il mio “coupage”
    🙂
    Luk

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