Desmentià

Ho assaggiato il Desmentià 2003 di Chiotti.


Desmentià significa “dimenticato”, in segno di protesta con chi quel vitigno da cui deriva, vuol chamarlo alla francese: “chatus”. Invece il Nebbiolo di Dronero vanta citazioni che arrivano al 1268. Usato per arricchire di colore e sapore i deboli vinelli delle basse valli cuneesi, traeva probabilmente anch’esso vantaggio dal diluire un po’ il suo impeto contadino.
Il vino in questione appare di un colore rubino tendente al violaceo quasi impenetrabile. Al naso si apre con una intensità rara di frutta rossa, pur con qualche asprezza. In bocca carico e denso, con tannini fitti ma affatto pungenti; buona la persistenza. A parte il prezzo normalmente bassissimo a cui si può trovare, il vino è interessante per via dei “geni buoni” che il vitigno si immagina abbia trasferito all’albarossa, incrocio con la barbera. Fino a quando dobbiamo aspettare le prime bottiglie di questa novità enologica?

Luk

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About Luca Risso

Luca non è un esperto di vino nel senso comune del termine, anzi non è affatto un esperto ma piuttosto un entusiasta del vino, un curioso di tutto ciò che è collegato con la cultura del vino del paese (Italia) e della regione (Liguria) in cui vive. La sua formazione personale lo rende particolarmente interessato agli aspetti teorici e tecnici della viticoltura e della vinificazione, al punto di piantatura una propria vigna microscopica e di produrre alcune bottiglie del Merlot. La sua esperienza è documentata nella rubrica "Vino in garage" del portale enogastronomico www.tigulliovino.it .

2 thoughts on “Desmentià

  1. Marco

    Complimenti per il vostro blog, molto aggiornato e ad alto valore informativo. Io sono un produttore di vino e anche grazie a voi ho deciso di introdurre nel mio sito questa nuova forma di comunicazione. Buon blogging a tutti.

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